Natale romagnolo: la Zuppa inglese e gli altri dolci tipici

Il giorno di Natale, quando arriva il momento del dolce sulle tavole di tutta Italia, ormai la fanno da

Raviole dolci di Natale.

padrone il Panettone milanese, il Pandoro veronese e il Torrone cremonese (o siciliano, fate voi, visto che queste due zone dell’Italia se ne contendono la paternità). Ma sui deschi addobbati per l’occasione, potrebbero trovare posto anche dolci legati alle tradizioni regionali (o cittadine) di tante altre parti d’Italia. In Romagna, tanto per restare a casa nostra, ci sono diversi dolci tipici che fanno la loro apparizione, ormai sempre più di rado. Ve ne raccontiamo alcuni.

Dolci di Natale tipici della Romagna

In alcuni luoghi della Romagna, è tradizione consumare il Certosino accompagnato dallo Squacquerone, formaggio cremoso della zona, del quale vi abbiamo già parlato in questo blog (basta che clicchiate sul link e potrete leggere l’articolo). Il Certosino, più tipico di Bologna e altre città emiliane, è un dolce ricco e complesso, preparato con frutta secca, canditi, miele, cioccolato e spezie come cannella e chiodi di garofano. La sua forma è generalmente rettangolare. Le Raviole di Natale sono, invece, dei piccoli ravioli ripieni di marmellata, solitamente di albicocche o mele, e spolverati con zucchero a velo. La Pignoccata romagnola è preparata con pinoli, mandorle e noci. Gli ingredienti vengono uniti con zucchero, miele e aromi per creare una sorta di pasta che viene poi modellata in piccole forme e infornata. La Ciambella viene infornata in diverse occasioni durante l’anno. Soprattutto trova posto in tavola nel giorno di Pasqua, anche durante la colazione della mattina che si vuole sia molto ricca: salame, vino bianco, caffè, uovo benedetto e, appunto Ciambella. Non manca una versione natalizia con scorza di agrumi, vaniglia o anice e spolverata con zucchero a velo.

C’è anche la Zuppa inglese

Pignoccata.

Se allarghiamo lo sguardo su tutta la nostra regione, vediamo che tra i tanti dolci tipici di questo periodo ma che si consumano tutto l’anno c’è anche la Zuppa inglese. Perché questa leccornia, tipica dell’Emilia-Romagna si chiama così? Una teoria suggerisce che il nome si riferisca all’influenza della cucina inglese sulla cultura italiana durante il XIX secolo. Durante quel periodo, l’Italia era spesso esposta alla cultura britannica, e il termine “trifle”, un dessert inglese che nell’Ottocento era composto da strati di biscotti o pan di Spagna, potrebbe essere stato italianizzato in “Zuppa inglese”.

La grande leggenda della Zuppa inglese

Una storia ancor più avvincente e che lega la Zuppa inglese proprio alla nostra regione è quella che racconta di un ambasciatore della corte Estense che, tornando da un viaggio in quel di Londra (siamo nei primi anni del millecinquecento), chiese ai cuochi del Duca di preparargli un trifle. Un dolce così antico non può che aver subito diverse modifiche nel corso dei secoli, ma la ricetta originale prevedeva l’utilizzo, tra le altre cose, di pasta lievitata, panna, uova e farina. Così, l’importante uomo politico spiegò ai cuochi di cosa si componesse quel dolce così morbido ma dovette constatare che alcuni ingredienti sarebbero risultati introvabili. Gli “chef” di corte, però, non si persero d’animo e decisero di utilizzare la bracciatella, una sorta di ciambella, al posto della pasta lievitata all’inglese. Poi, nel Settecento, sarebbe arrivato il pan di Spagna che, nonostante il nome, è di origine italo-francese e a sua volta s’ispira ai savoiardi, spesso utilizzati anch’essi proprio nella Zuppa inglese. Sempre nel Settecento la crema pasticciera avrebbe progressivamente sostituito la panna. Nei secoli a venire, sarebbero stati introdotti degli ingredienti molto colorati per rendere la preparazione vivace alla vista: l’alchermes, liquore profumato e dal colore rosso vivo nel quale era inzuppato il pan di Spagna e il cacao, che sarebbe servito a creare il contrasto con la crema pasticcera.

Zuppa inglese, ingredienti e preparazione

A questo punto, non ci resta che mettervi a disposizione ingredienti e preparazione di questo dolce che potrete

Zuppa inglese.

mettere in tavola il giorno di Natale.

Ingredienti per la crema pasticcera: 5 dl di latte, 85 grammi di zucchero, 40 grammi di farina (o amido), 4 rossi d’uovo, Vaniglia. Per completare: 130 grammi di savoiardi (o pan di spagna), Alchermes (o cognac), Confettura di frutta (albicocche o pesche o cotogne). Preparazione. Per prima cosa lavorate i rossi d’uovo con lo zucchero, aggiungete la farina e la vaniglia poco per volta. Quando il latte bolle incorporate il composto e continuate a rimescolare, badando che non si attacchi; se la crema si scalda troppo toglietela dal fuoco, o rischierà di impazzire. Versate dunque la crema in un recipiente per farla raffreddare. Prendete quindi uno stampo, ungetelo con del burro e cospargete il fondo con uno strato di confettura di frutta. Stendete dunque uno strato di crema gialla, qualche savoiardo (o il pan di Spagna) intinto nell’Alchermes, un altro strato di crema, ancora savoiardi o pan di Spagna e via così fino a riempire lo stampo.

Che ne dite, la Zuppa inglese e gli altri dolci romagnoli non sono comunque degni della tavola del Natale?