Urbino, nel cuore delle Marche, non è solo sinonimo di Rinascimento e di Raffaello, ma anche di un’eccellenza gastronomica unica: la Casciotta di Urbino. Questo formaggio, simbolo della tradizione pastorale della regione, vanta una storia secolare e un sapore inconfondibile che lo ha reso celebre in tutta Italia e oltre.
Origini e storia
La Casciotta di Urbino, spesso confusa con il più generico termine “caciotta”, ha una storia profondamente radicata nel territorio marchigiano. Le prime tracce documentali risalgono al Rinascimento, quando il formaggio veniva prodotto nelle campagne intorno a Urbino e apprezzato alla corte dei Montefeltro. Si narra che persino Michelangelo fosse un grande estimatore di questa delizia casearia, al punto da includerla nei suoi acquisti regolari.
Il nome stesso, “Casciotta”, è un’interpretazione dialettale di “caciotta”, termine che indica un formaggio a pasta morbida, prodotto artigianalmente. Tuttavia, ciò che distingue la Casciotta di Urbino dalle altre è il suo legame con la tradizione pastorale locale e l’uso esclusivo di latte di pecora misto a una percentuale di latte vaccino.
Nel 1996, l’Unione Europea ha riconosciuto ufficialmente l’importanza culturale e gastronomica di questo formaggio, conferendogli la Denominazione di Origine Protetta (DOP). Questo prestigioso riconoscimento garantisce che ogni forma di sia prodotta secondo regole precise e rigorose che rispettano le tradizioni locali.
Caratteristiche e metodo di produzione
La Casciotta d’Urbino si distingue per le sue caratteristiche uniche: è un formaggio a pasta semicotta con un sapore dolce e delicato, che si fonde con leggere note acidule. La crosta, sottile e di colore paglierino, protegge una pasta morbida e compatta, di colore bianco o leggermente avorio.
Il processo produttivo segue regole antiche: il latte ovino (circa il 70-80%) viene mescolato con una quantità minore di latte vaccino (20-30%). Dopo essere stato scaldato, il latte viene addizionato con caglio naturale, che permette la coagulazione. La cagliata così ottenuta viene poi rotta in granuli di piccole dimensioni, riscaldata nuovamente e infine posta in stampi che conferiscono al formaggio la sua forma tipica. Dopo una breve fase di pressatura, le forme vengono salate a secco o in salamoia e lasciate maturare per un periodo di almeno 15 giorni, durante il quale sviluppano il loro sapore caratteristico.
Un formaggio del territorio
Il legame tra la Casciotta e il territorio è indissolubile. Le colline marchigiane, con i loro pascoli incontaminati, forniscono l’ambiente ideale per l’allevamento di pecore e bovini. Il latte utilizzato nella produzione proviene esclusivamente da allevamenti situati nella provincia di Pesaro e Urbino, garantendo un prodotto autentico e profondamente legato alla terra d’origine.
Questa connessione con il territorio si riflette anche nella cultura locale. Per le famiglie marchigiane, la Casciotta non è solo un alimento, ma un simbolo di identità e tradizione. Viene consumata in ogni occasione: dalla colazione contadina, spalmata sul pane, alle tavolate festive dove accompagna salumi, miele e confetture.
La Casciotta nella cucina marchigiana
La sua versatilità rende un ingrediente perfetto per molte ricette tradizionali. Può essere gustata da sola, per apprezzarne appieno il sapore delicato, oppure utilizzata come base per piatti più complessi.
Tra le ricette più celebri troviamo i cappelletti in brodo, dove il formaggio viene mischiato con ricotta e spezie per creare un ripieno saporito, oppure le cresce sfogliate, una sorta di focaccia tipica marchigiana che si sposa perfettamente con la cremosità della Casciotta. Anche nei dolci, questo formaggio trova spazio: è infatti un ingrediente chiave della crostata di ricotta, una variante locale che sfrutta la dolcezza naturale del formaggio per bilanciare lo zucchero.
Il valore culturale e il futuro della Casciotta
Oggi, la Casciotta di Urbino è non solo un simbolo di qualità gastronomica, ma anche un esempio di come la tradizione possa convivere con l’innovazione. Molti giovani produttori locali stanno sperimentando nuove tecniche di affinamento e abbinamenti, mantenendo però intatte le radici storiche del prodotto. Inoltre, grazie alla sua certificazione DOP, la Casciotta è tutelata contro imitazioni e contraffazioni, garantendo ai consumatori un formaggio che rispecchia fedelmente le caratteristiche del prodotto originale.
Le iniziative promozionali, sia a livello locale che internazionale, stanno contribuendo a far conoscere questo tesoro gastronomico al di fuori dei confini italiani. Eventi come sagre, degustazioni guidate e fiere enogastronomiche offrono l’opportunità di scoprirla e di apprezzarne il valore.
Insomma, la Casciotta di Urbino non è semplicemente un formaggio: è un viaggio nel tempo, un ponte tra passato e presente, un esempio di come la cultura alimentare possa raccontare la storia di un territorio. Ogni morso racchiude il sapore delle colline marchigiane, il lavoro dei pastori e il rispetto per le tradizioni che, da secoli, rendono questo formaggio una vera eccellenza italiana.
English Version
Urbino, nestled in the heart of the Marche region, is not only synonymous with the Renaissance and Raphael but also with a unique gastronomic excellence: Casciotta d’Urbino. This cheese, a symbol of the pastoral tradition of the region, boasts a centuries-old history and an unmistakable flavor that has made it famous throughout Italy and beyond.
Origins and History
Casciotta d’Urbino, often mistaken for the more generic term “caciotta,” has a history deeply rooted in the Marche region. Historical records date back to the Renaissance when the cheese was produced in the countryside around Urbino and enjoyed at the court of the Montefeltro family. It is said that even Michelangelo was an ardent admirer of this dairy delicacy, purchasing it regularly.
The very name “Casciotta” is a dialectal variation of “caciotta,” a term used to describe soft-textured, artisanally produced cheeses. What sets Casciotta d’Urbino apart, however, is its strong connection to the local pastoral tradition and the exclusive use of sheep’s milk mixed with a smaller percentage of cow’s milk.
In 1996, the European Union officially recognized the cultural and gastronomic importance of this cheese by awarding it the Protected Designation of Origin (PDO) status. This prestigious recognition ensures that every wheel of Casciotta d’Urbino is produced according to precise and rigorous rules that honor local traditions.
Characteristics and Production Method
Casciotta d’Urbino stands out for its unique qualities: it is a semi-cooked cheese with a sweet, delicate flavor accompanied by light acidic notes. Its thin, straw-colored rind protects a soft, compact paste that ranges from white to slightly ivory in color.
The production process follows ancient methods: sheep’s milk (about 70-80%) is mixed with a smaller proportion of cow’s milk (20-30%). After heating, natural rennet is added to the milk, allowing it to coagulate. The resulting curd is broken into small granules, reheated, and then placed into molds that give the cheese its typical shape. After a brief pressing stage, the wheels are salted either dry or in brine and left to mature for at least 15 days, during which they develop their characteristic flavor.
A Cheese of the Land
The bond between Casciotta d’Urbino and its land of origin is indissoluble. The rolling hills of the Marche region, with their pristine pastures, provide the ideal environment for raising sheep and cattle. The milk used in its production comes exclusively from farms located in the province of Pesaro and Urbino, ensuring a product that is authentic and deeply tied to its native land.
This connection to the territory is also reflected in local culture. For families in the Marche region, Casciotta is more than just food; it is a symbol of identity and tradition. It is consumed on every occasion, from rustic breakfasts spread on bread to festive tables where it pairs with cured meats, honey, and preserves.
Casciotta in Marche Cuisine
Its versatility makes Casciotta an ideal ingredient for many traditional recipes. It can be enjoyed on its own to fully appreciate its delicate flavor or used as a base for more elaborate dishes.
Among the most renowned recipes are cappelletti in broth, where the cheese is mixed with ricotta and spices to create a savory filling, or cresce sfogliate, a type of flatbread from the Marche region that pairs perfectly with the creaminess of Casciotta. Even in desserts, this cheese finds a place: it is a key ingredient in the local ricotta tart, a variation that leverages the cheese’s natural sweetness to balance the sugar.
The Cultural Value and Future of Casciotta
Today, Casciotta d’Urbino is not only a symbol of gastronomic quality but also an example of how tradition can coexist with innovation. Many young local producers are experimenting with new aging techniques and pairings while preserving the historical roots of the product.
Additionally, thanks to its PDO certification, Casciotta is protected against imitations and counterfeits, ensuring that consumers receive a cheese that faithfully reflects the characteristics of the original product.
Promotional initiatives, both locally and internationally, are helping to raise awareness of this gastronomic treasure beyond Italy’s borders. Events such as festivals, guided tastings, and food fairs provide opportunities to discover Casciotta and appreciate its value.
In Conclusion
Casciotta d’Urbino is not just a cheese: it is a journey through time, a bridge between past and present, and an example of how culinary culture can narrate the history of a territory. Every bite captures the essence of the Marche hills, the labor of shepherds, and the respect for traditions that, for centuries, have made this cheese a true Italian excellence.
Whether you find yourself in the Marche region or simply want to bring a piece of this wonderful land to your table, Casciotta d’Urbino is the perfect symbol of authenticity and quality.
L’immagine di copertina è stata creata da un programma di intelligenza artificiale.