La guerra dei dazi alla quale l’attuale presidente degli Stati Uniti, Donald Trump, ha voluto dare il via, minaccia la produzione e l’esportazione di numerosi prodotti agroalimentari italiani. Tra questi, uno dei più rappresentativi (e copiati negli States assieme al Parmigiano Reggiano, al prosciutto e alla pasta) è il Prosecco, una delle eccellenze dell’enologia italiana. Vediamo allora di sapere qualcosa di più di questo eccezionale prodotto nostrano che ci invidiano in tutto il mondo.
I luoghi d’origine del Prosecco
Il Prosecco trova le sue radici nelle regioni del Veneto e del Friuli Venezia Giulia, nel nord-est dell’Italia. L’area di produzione si estende tra le Dolomiti e il mare Adriatico, comprendendo le province di Belluno, Gorizia, Padova, Pordenone, Treviso, Trieste, Udine, Venezia e Vicenza. In particolare, le zone collinari di Conegliano e Valdobbiadene, in provincia di Treviso, rappresentano il cuore storico e qualitativo della produzione di Prosecco, tanto da ottenere la denominazione DOCG (Denominazione di Origine Controllata e Garantita) nel 2009. Su queste colline, caratterizzate da un microclima ideale e da suoli particolarmente vocati, il Prosecco è una religione.
Prosecco: principali aziende produttrici
Il panorama produttivo del Prosecco è estremamente variegato, con una moltitudine di aziende che contribuiscono alla sua fama mondiale. Tra le realtà più significative si annoverano: Carpenè Malvolti, realtà Fondata nel 1868 da Antonio Carpenè, è una delle cantine storiche che ha contribuito in modo determinante allo sviluppo e alla diffusione del Prosecco. Bisol1542: Cùcon oltre cinque secoli di storia, questa azienda è rinomata per la produzione di Prosecco Superiore di alta qualità, in particolare nella zona del Cartizze. Nino Franco: situata a Valdobbiadene, questa ditta è celebre per l’eleganza e la finezza dei suoi spumanti. Mionetto: fondata nel 1887 sempre a Valdobbiadene, è una delle marche più riconosciute a livello internazionale, grazie a una vasta gamma di vini apprezzati in tutto il mondo. Villa Sandi: con sede in una villa palladiana del XVII secolo, questa impresa unisce tradizione e innovazione nella produzione di Prosecco di qualità.
Prosecco: export e principali mercati
Il Prosecco è il vino italiano più esportato al mondo, con una presenza in circa 190 Paesi. Nel 2023, secondo i dati diffusi dall’ISTAT, si è registrato un lieve calo dell’1,66% nelle esportazioni rispetto all’anno precedente, segnando la prima flessione dal 2017. Nonostante ciò, continua a dominare i mercati internazionali. I principali Paesi importatori sono il Regno Unito, storicamente il principale mercato per il Prosecco, con una quota significativa delle esportazioni totali e gli Stati Uniti che sono il secondo mercato di riferimento, il quale nel 2023 ha registrato una diminuzione del 12,1% nelle importazioni, pari a 11,3 milioni di litri in meno rispetto all’anno precedente. In caso di dazi imposti vedrebbe la sua quota di esportazione crollare, con grossi problemi per i nostri produttori ma anche per importatori e distributori Usa. Al terzo posto, sorprendentemente, la Francia che ha mostrato un incremento del 22% nelle importazioni. I francesi, che hanno l’abitudine all’aperitivo da sempre, lo bevono volentierissimo in questa circostanza particolare. Germania, Belgio, Svizzera, Russia, Polonia e Canada sono i Paesi completano la lista dei principali importatori, assorbendo complessivamente una quota significativa delle esportazioni. È interessante notare che mercati come il Giappone, Singapore e l’Australia presentano ancora un potenziale inespresso per il Prosecco italiano, offrendo opportunità di crescita futura.
Il Prosecco e i suoi vitigni
Il vitigno principale utilizzato per la produzione del Prosecco è il Glera, un’uva a bacca bianca che conferisce al vino le sue caratteristiche distintive di freschezza e aromaticità. Il disciplinare di produzione consente l’impiego di altri vitigni fino a un massimo del 15%, tra cui: Verdiso, Bianchetta Trevigiana, Perera, Glera Lunga, Chardonnay, Pinot Bianco, Pinot Grigio, Pinot Nero (vinificato in bianco). Questa combinazione di uve permette di ottenere diverse sfumature organolettiche, mantenendo però l’identità tipica del Prosecco.
Il metodo di vinificazione del Prosecco
Il Prosecco è prodotto principalmente attraverso il metodo Martinotti-Charmat, che prevede la seconda fermentazione in grandi recipienti pressurizzati chiamati autoclavi. Questo processo consente di preservare gli aromi freschi e fruttati del vino, conferendogli una spuma fine e persistente. A differenza del metodo classico, utilizzato per lo Champagne, il metodo Martinotti-Charmat è più rapido e meno costoso, permettendo una produzione su larga scala senza compromettere la qualità. La pressione interna di una bottiglia di Prosecco varia tra le 2 e le 4 atmosfere.
English Version
The trade war initiated by the current President of the United States, Donald Trump, threatens the production and export of numerous Italian agri-food products. Among these, one of the most representative (and most imitated in the U.S. alongside Parmigiano Reggiano, prosciutto, and pasta) is Prosecco, one of the finest examples of Italian winemaking. Let’s take a closer look at this exceptional Italian product that is admired worldwide.
The Origins of Prosecco
Prosecco has its roots in the Veneto and Friuli Venezia Giulia regions, in northeastern Italy. The production area extends between the Dolomites and the Adriatic Sea, covering the provinces of Belluno, Gorizia, Padua, Pordenone, Treviso, Trieste, Udine, Venice, and Vicenza. In particular, the hilly areas of Conegliano and Valdobbiadene, in the province of Treviso, represent the historical and qualitative heart of Prosecco production, earning the DOCG (Denominazione di Origine Controllata e Garantita) designation in 2009. On these hills, characterized by an ideal microclimate and particularly suitable soils, Prosecco is almost a religion.
Prosecco: Leading Producers
The Prosecco production landscape is extremely varied, with many wineries contributing to its worldwide fame. Among the most significant are:
Carpenè Malvolti: Founded in 1868 by Antonio Carpenè, this is one of the historic wineries that played a key role in the development and spread of Prosecco.
Bisol1542: With over five centuries of history, this company is renowned for producing high-quality Prosecco Superiore, especially in the Cartizze area.
Nino Franco: Based in Valdobbiadene, this winery is celebrated for the elegance and finesse of its sparkling wines.
Mionetto: Founded in 1887, also in Valdobbiadene, it is one of the most internationally recognized brands, thanks to a wide range of wines appreciated worldwide.
Villa Sandi: Located in a 17th-century Palladian villa, this company blends tradition and innovation to produce high-quality Prosecco.
Prosecco: Export and Key Markets
Prosecco is the most exported Italian wine worldwide, reaching around 190 countries. In 2023, according to ISTAT data, there was a slight 1.66% drop in exports compared to the previous year, marking the first decline since 2017. Despite this, Prosecco continues to dominate international markets. The top importing countries are:
United Kingdom: Historically the primary market for Prosecco, accounting for a significant share of total exports.
United States: The second-largest market, which in 2023 saw a 12.1% drop in imports, equivalent to 11.3 million fewer liters compared to the previous year.
France: Surprisingly, France recorded a 22% increase in imports. The French, long accustomed to the aperitif culture, enjoy Prosecco for this occasion.
Germany, Belgium, Switzerland, Russia, Poland, and Canada: These countries complete the list of main importers, collectively absorbing a significant share of exports.
It is interesting to note that markets such as Japan, Singapore, and Australia still hold untapped potential for Italian Prosecco, offering future growth opportunities.
The Prosecco Grape Varieties
The primary grape variety used to produce Prosecco is Glera, a white grape that gives the wine its distinctive freshness and aromatic qualities. The production regulations allow the use of other grape varieties up to a maximum of 15%, including:
Verdiso
Bianchetta Trevigiana
Perera
Glera Lunga
Chardonnay
Pinot Bianco
Pinot Grigio
Pinot Nero (vinified as a white wine)
This combination of grapes allows for various aromatic nuances while maintaining Prosecco’s characteristic identity.
The Prosecco Winemaking Method
Prosecco is mainly produced using the Martinotti-Charmat method, which involves a second fermentation in large pressurized tanks called autoclaves. This process helps preserve the fresh and fruity aromas of the wine, giving it a fine and persistent mousse. Unlike the traditional method used for Champagne, the Martinotti-Charmat method is faster and less expensive, allowing for large-scale production without compromising quality. The internal pressure of a bottle of Prosecco varies between 2 and 4 atmospheres.
L’immagine di copertina è stata generata da un programma di intelligenza artificiale.